“Oggi voglio raccontarti una cosa che forse altri, nelle celebrazioni, e nei discorsi un poโ compassati, non ti racconteranno della Regina Elisabetta. Io ti voglio raccontare cosa ha insegnato a me questa donna, questa vecchietta un poโ da fumetto e che รจ entrata nellโiconografia del Novecento.
La prima cosa: un giorno in GB una grande massa di detriti di fango si sposta da una montagna, scende a valle, e travolge una scuola elementare e muoiono 116 bambini. Le persone iniziano a scavare forsennatamente, disperatamente, forse per salvare questi bambini che sono sotto e che moriranno; allโultimo giorno dei soccorsi arriva la regina che vedendo le telecamere cosa fa? Qualunque altro politico, nei suoi panni, si sarebbe sforzato per essere inquadrato mentre si commuoveva, mentre si emozionava, mentre piangeva, perchรฉ lo stato dโanimo di tutti quelli che erano a casa in quel momento, di tutti i sudditi, di tutta lโopinione pubblica che stava dietro ai televisori, era quella di commuoversi, di piangere, di gridare una rabbia per quei bambini che si trovavano a morire sotto il fango in quella scuola elementare. E la Regina Elisabetta cosa fa? Si sforza di non piangere! E la sua invece รจ unโemozione trattenuta, perchรฉ per lei lโistituzione era unโistituzione che non si doveva commuovere, non doveva essere travolta dallโemotivitร , perchรฉ lโistituzione doveva rimanere lucida, soprattutto nei momenti difficili. Quanto invidio allโInghilterra, alla Regina, questo dono che noi non abbiamo. Il dono dellโIstituzione che deve rimanere lucida, che non puรฒ essere travolta dallโemotivitร .
Mi insegna che lei non voleva fare la Regina [โฆ] Era nata in una famiglia in cui lei era terza come erede di successione al trono. [โฆ] Ma la vita decise per lei e nel giro di pochi il nonno re muore, lo zio di Elisabetta (lโerede principale al trono, ndr) abdica e anche il padre di Elisabetta muore giovane ed Elisabetta, giovane, si trova regina. Un progetto di vita che non voleva, magari voleva andare a fare la veterinaria (visto che amava immensamente gli animali, ndr) e cosa fa? Non fugge, non scappa, non cerca un alibi ma lo fa nel migliore dei modi.
Lโultimo insegnamento, il piรน importante [โฆ] Va a combattere in guerra appena compie 18 anni e si fa arruolare – unico caso di donna in tutta la storia della corona britannica – prende il brevetto di meccanico e camionista e va in guerra. Poi ecco, dopo qualche anno si trova regina. Durante la cerimonia di incoronazione a Westminster dice โNon voglio le telecamere perchรฉ ho pauraโ. Ma come tu sei una che รจ andata in guerra, ha preso il brevetto di camionista, hai combattuto la Seconda Guerra Mondiale e adesso hai paura di una telecamera? Lei insiste e ottiene che ci fossero le telecamere ma che non la inquadrassero in viso perchรฉ aveva paura di essere vista tremare. Ecco lโinsegnamento della Regina รจ questo: nella vita non siamo nรฉ coraggiosi e nรฉ codardi. Non siamo nรฉ forti e nรฉ fragili, siamo un misto di fragilitร e di forza, di coraggio e di timidezza, siamo un misto di colori diversi e tu che mi stai ascoltando probabilmente lo sei. E il mio insegnamento dalla Regina Elisabetta รจ questo: che si puรฒ essere al tempo stesso Regina e non volerlo essere, si puรฒ essere una che va a combattere in trincea alla Seconda Guerra Mondiale e contemporaneamente avere paura che nel mondo qualcuno in mondovisione veda che stia tremando.”
ร un piacere aver riportato il monologo di Stefano Massini, un nome che risplende senza bisogno di ulteriori presentazioni. Inoltre, mi preme sottolineare con immenso orgoglio che di recente รจ stato insignito dell’Oscar del teatro, il Tony Award, diventando cosรฌ il primo italiano ad aggiudicarsi questo acclamato riconoscimento, il piรน prestigioso nel mondo delle arti sceniche. Le sue opere e narrazioni hanno la straordinaria capacitร di catturare lo spettatore, trasportandolo in mondi inimmaginabili.
Personalmente ho avuto il privilegio di immergermi nelle sue numerose opere letterarie, ma desidero vivamente suggerirvi di dare un’occhiata al suo libro “Dizionario inesistente”. Questa raccolta di storie offre uno sguardo sorprendente su personaggi che mai avreste pensato potessero avere certe esperienze, dando luogo al ‘pretesto’ per la creazione di neologismi affascinanti. In modo ancora una volta illuminante, questo libro mi ha ricordato che dietro le persone straordinarie si celano spesso le storie piรน sordide.